Sono Giusti coloro che, anche a rischio della propria vita, hanno salvato quella altrui, si sono opposti alle ingiustizie, hanno difeso la dignità dei perseguitati e soccorso le vittime dell’odio, hanno denunciato i crimini contro l’umanità e ne hanno preservato la memoria, hanno combattuto per la libertà, i diritti civili, il pluralismo, la tolleranza religiosa e l’inclusione, si sono impegnati in comportamenti virtuosi a protezione della natura, promuovendo la conoscenza dei rischi a cui va incontro il nostro pianeta. Sono Giusti coloro che, senza saperlo, salvano il mondo, che, senza saperlo, ha bisogno di essere salvato. Non sono né santi, né eroi, ma uomini e donne “comuni” che hanno scelto di fronte al male di non voltarsi dall’altra parte, ma di rispondere delle proprie azioni esclusivamente alla propria coscienza, dimostrando che si è sempre liberi di agire con giustizia, solidarietà e compassione, indipendentemente dalle circostanze. L’esempio dei Giusti ci pone di fronte a una domanda che invoca una risposta consapevole e coraggiosa: anche noi possiamo decidere se conformarci all’indifferenza oppure riaffermare la nostra umanità più profonda, scegliendo il bene. Anche noi possiamo essere giusti.
Il Giardino dei Giusti non è solo un monumento; ogni albero dedicato a un Giusto è un inno alla vita, dei salvati e dei salvatori. È un luogo di riflessione, ispirazione e speranza. È memoria viva, della quale siamo chiamati tutti a prenderci cura.
I GIUSTI E LE GIUSTE DEL NOSTRO GIARDINO
a.s. 2023/2024
Franco Basaglia (1924-1980)
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Wangari Muta Maathai (1940-2011)
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Lutz Long (1913-1943)
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